La domanda di gas cresce in Europa, mentre le rinnovabili rallentano
Introduzione
In questo periodo, la domanda di gas in Europa è aumentata rapidamente. Il motivo principale è la minore produzione di energia da fonti rinnovabili. Secondo European Gas Hub, tra novembre e febbraio il consumo di gas è cresciuto del 10% rispetto all’anno precedente. Ciò è dovuto ad uno degli effetti di cui abbiamo parlato in un precedente articolo. Come immaginavamo, ka riduzione di vento e acqua ha reso necessario un maggiore utilizzo del gas. Più che altro, per garantire l’approvvigionamento energetico.
Avendone già parlato prima, quest’oggi, analizzeremo assieme solamente il perché!

Perché il gas è tornato protagonista?
Questa è la domanda che dobbiamo fare. Basta pensare che negli ultimi inverni, l’Europa ha investito sempre di più nelle energie rinnovabili, come comunicato tempo fa. Ciò è dato principalmente per ridurre l’uso di combustibili fossili.
Nonostante questo ,tra novembre e febbraio, c’è stato un problema. Ovvero che la produzione di energia da fonti eoliche e idroelettriche è diminuita in modo significativo. Questo ha costretto il sistema a fare maggiore affidamento sul gas.
Ciò è stato causato dal fatto che il vento ha soffiato meno del previsto. Infatti, la produzione di energia eolica è scesa di oltre il 16%.
Non solo l’eolico, ma anche l’idroelettrico ha subito un calo drastico. In paesi come Spagna, Italia e Turchia, la produzione è diminuita fino al 40%. Questo per le scarse precipitazioni. Come per il vento, anche con meno acqua disponibile, le centrali idroelettriche hanno prodotto meno energia. Questo fenomeno ha aumentato la pressione sul sistema energetico.
Le temperature rigide hanno aggravato la situazione. Il freddo intenso ha fatto crescere la domanda di riscaldamento, spingendo il consumo di gas del 5% rispetto all’anno precedente. Con meno energia dalle rinnovabili e un maggior bisogno di calore, il gas è tornato ad avere un ruolo centrale nel bilancio energetico europeo.
Quali sono le conseguenze?
Il ritorno del gas come fonte principale di energia sta avendo conseguenze rilevanti. La domanda in crescita ha messo sotto pressione il mercato, facendo aumentare i prezzi. Le riserve si stanno esaurendo più velocemente del previsto, creando instabilità e aumentando il rischio di nuovi rincari.
Nonostante gli investimenti nelle rinnovabili, il gas continua a svolgere un ruolo cruciale. Quando vento e acqua non bastano, resta la soluzione più immediata per garantire la fornitura di energia. Questa dipendenza rende il sistema meno resiliente e più vulnerabile alle fluttuazioni dei prezzi e alle crisi di approvvigionamento.
La situazione evidenzia la necessità di strategie più flessibili. L’energia rinnovabile non è sempre prevedibile e richiede un’integrazione più efficace nel sistema energetico. Senza una pianificazione adeguata, l’Europa rischia di rimanere legata al gas ancora a lungo.
Possibili effetti per il futuro del gas e non solo
Il futuro dell’energia in Europa dipende da un equilibrio delicato. La transizione verso le rinnovabili è in corso, ma la recente crisi ha mostrato quanto il sistema sia ancora vulnerabile. Affidarsi solo al gas nei momenti critici non è una soluzione sostenibile a lungo termine.
Per ridurre questa dipendenza, servono investimenti mirati. Le tecnologie di accumulo possono rendere l’energia rinnovabile più affidabile, immagazzinando l’elettricità quando la produzione è alta e rilasciandola nei momenti di bisogno. Le reti elettriche devono essere potenziate per gestire meglio la variabilità delle fonti verdi. Anche la diversificazione delle fonti energetiche è essenziale per garantire stabilità.
Nei prossimi anni, l’Europa dovrà affrontare sfide cruciali. Il cambiamento è necessario, ma senza una strategia solida il rischio è quello di rimanere intrappolati in un ciclo di crisi energetiche. La sostenibilità non può esistere senza sicurezza.
Fonte: European Gas Hub
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